venerdì 2 settembre 2011

Segreti del grimorio

Il grimorio, (oggi meglio noto come libro delle ombre. secondo il termine usato da Gardner, figura fondamentale della Wicca moderna), si deve saper leggere: gli "ingredienti" delle "ricette" non sempre sono quel che sembrano.
La magia è una tecnica, un modo di fare le cose usando l'analogia basso-alto/alto-basso. Si attribuisce al mitico Ermete Trismegisto il concetto di "quanto è in basso è come quanto è in alto, e quanto è in alto è come quanto in basso". E' la celebre frase della Tavola di Smeraldo: quod est inferius, est sicut quod est superius, et quod est superius, est sicut quod est inferiusIn altre parole: colpire i ritagli di capelli o di unghie di una persona è come colpire la persona.
E, come in ogni altra tecnica, anche la magia ha i suoi segreti.
Uno di questi è che non va versato tutto il sangue che molti credono.
Credevate davvero di dover trovare un (introvabile!) gatto completamente nero col cui sangue purificare l'altare? Sbagliato. Quando gli antichi Germani parlavano di sangue di gatto, si riferivano al Katzenblut, ovvero alla Verbena o Erba dei Druidi.
E se il grimorio parla di artigli di gatto? Di nuovo una pianta: corteccia di Uncaria Tomentosa, detta appunto popolarmente in tutta Europa "unghia di gatto". Del resto, considerato che buona parte della magia è dedicato alla guarigione dalle malattie, che senso avrebbe somministrare al paziente un artiglio animale quando, invece, l'Uncaria è antivirale, immunostimolante, antiallergica, cicatrizzante, antiinfiammatoria e antidolorifica?




Il grimorio puo' richiedere stomaco di rondine, ma gli uccelli non c'entrano: si parla di pietra di berillo, ovvero di smeraldi e altre varietà trasparenti e colorate di silicato di alluminio e berillio. I differenti colori sono importanti a seconda del rito da celebrare: il colore vibra e quindi influisce sulla realtà.
Il rospo sta, invece, per l'Amanita Muscaria: l'associazione è dovuta al fatto che i rospi si trattengono volentieri presso questa pianta, dove trovano cibo in abbondanza. Se si considera l'azione psicoattiva e allucinogena di questo fungo, detto "fungo del diavolo", si capisce che le streghe lo preferiscano di gran lunga a degli innocui rospi.
Non occorre neanche sacrificare agnelli: in realtà il grimorio ci sta indicando di usare Planta Tartarica Barometz, o Agnello Vegetale, in pratica la pianta lanuginosa e con radici simili a zampe oggi classificata come Cibotium Barometz, che avrebbe proprietà emollienti.
E gli inchiostri magici? Sono fondamentali per scrivere e fare avverare sortilegi e maledizioni. 
A cosa si ricorre per scrivere con Sangue di Colomba? Di sicuro non alle colombe. Occorrono invece sangue di drago e olii di Laurus, Cinnamomum Verum e Rosa.
E l'inchiostro detto Sangue di Pipistrello? Il solito sangue di drago, mescolato stavolta con olii di Commiphora Myrrha, Matricaria e Cinnamomun Verum.
Sì, ma ... il Sangue di Drago? Semplicissima resina rossa di Dracena Draco.
E' chiaro che con l'apparenza feroce e sanguinaria dei grimori si voleva impedire un accesso troppo facile alle tecniche magiche. Un classico esempio è il metodo di raccolta della preziosissima Mandragora.
E' tradizione plurimillenaria che il demone che vive nella Mandragora quando questa viene sradicata lancia un urlo così terrificante da uccidere chi sia nelle vicinanze, quindi il mago legherebbe alla pianta un cane affamato e si allontanerebbe in attesa che la povera bestia, per fuggire in cerca di cibo, tiri fino a sradicare la Mandragora restando ucciso dalla vibrazione ultraterrena. Tutto questo serviva a spaventare i dilettanti. Con un coltellino si sradica la Mandragora dal greto senza problemi.

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