sabato 8 ottobre 2011

Alberghi (s)consigliabili del Regno Unito



Questione di gusti: vuoi mettere il piacere di dormire (chi ci riesce) in un albergo infestato dai fantasmi?
Una brutta notte si può passare nel Tulloch Castle di Dingwall: in questo albergo scozzese spettri di bambini cercano di soffocare gli ospiti nel sonno.

Forse la vacanza peggiore si passa a Pluckley, in Kent, ritenuto il villaggio più infestato del il Regno Unito. L'albergo del posto è l'Elvey Farm. I fantasmi più visti: un brigante di strada, la sepolta viva, il maestro impiccato. I più … uditi: gli spettri urlanti dei viaggiatori smarriti e morti nei boschi intorno, detti infatti Screaming Woods.


Ma una vacanza tetra si può passare anche sulla neve in Cumbria in quello che probabilmente è l'hotel più isolato del Regno Unito, il Kirkstone Pass Inn. Vi si rifugiano gli spiriti di quanti sono morti di freddo sulla montagna, ed i più tristi a vedersi sono quelli di una donna e del suo bambino.  

West Sussex: il Dolphin Hotel, che si trova in High Street a Littlehampton dal 1735, è infestato da spettri di donne e bambini che si sono raccolti qui nel corso dei secoli  in tale quantità che l'albergo è sede fissa di un team di cacciatori di fantasmi.

 Il tipico fantasma a forma di lenzuolo si incontra all'Acton Arms di Morville nello Shropshire. Sempre in questa contea  hanno trasformato in saletta da conferenze camera 6 del Prince Rupert Hotel a Shrewsbury perché nessuno voleva più vedersi pendere sopra il letto la sposa abbandonata impiccata al soffitto, comunque rimane camera 7, infestata dallo spettro dell'innamorato infelice che vi si suicidò.

Bell Inn a Sible Hedingham nell'Essex: uno spettro bussa alle porte, ma un secondo fantasma, quello di una giovane dai capelli neri, strappa lenzuola e coperte a chi dorme nella sua stanza preferita.

L'Ancient Ram Inn fu costruito in Gloucestershire a metà del 1100 su un antichissimo cimitero pagano. Agli spiriti dei bambini immolati alle divinità se ne sono uniti altri nel corso dei secoli, fra i quali quello di una donna uccisa dal marito proprio nel bar dell'albergo e quello di un bandito locale.

E poi c'è Londra. Giusto un paio di indirizzi fra i tanti. La bella Lillie Launtry, attrice morta nel 1929, amante di re Edoardo VII, si aggira  per il ristorante del Cadogan Hotel, in Sloane Street, ma solo durante le vacanze di Natale. Mentre in Regent Street nel Langham Hilton, il primo grand hotel aperto in Europa, gli ospiti s'imbattono per i corridoi e le stanze in un principe tedesco suicidatosi in camera 333 ai primi del '900, un signore dai capelli grigi in abbigliamento vittoriano con una valigetta da medico, un maggiordomo con in mano un vassoio e una ragazza in camicia da notte celeste. Se dormite nella 333, la camera del suicidio, copritevi bene perché accade che la temperatura scenda improvvisamente e non c'è niente da fare.

giovedì 6 ottobre 2011

Spiriti Al Freddo

No, Anchorage non è noiosa.
Anche se Mad Myrna's non è il vostro tipo di locale,

troverete comunque un sacco di attività per il giorno e la notte.
E se pernottate al Marriott, magari nella 201, incontrerete il fantasma di un uomo che giacque morto per giorni in camera prima di essere trovato. Sempre al Marriott potete chiedere la 103 o la 107, dalle quali godervi Ken ed un gatto, entrambi da tempo deceduti, girare per il parcheggio.

Poi c'è l'Historic Anchorage Hotel. Vi si sente gente venir giù dalle scale, ma non arriva nessuno, invece si vede una ragazzina inesistente girare per il secondo piano. Non prendete la 215 né la 217: la TV si accende e spegne da sé e l'acqua scorre improvvisamente in bagno.

Neanche al localino di karaoke mancano le sorprese: il signore coreano che sbircia dalle finestre è il proprietario ucciso nel '99.

Non si salvano neppure le scuole di Anchorage. Alla Clark c'è la classica signora in bianco: accende le luci, suona gli strumenti della banda scolastica, appare nei corridoi. Alla Hanshew c'è una ragazzina morta durante la costruzione dell'edificio: piange e chiama aiuto. Alla West ci sono delle creature vagamente umanoidi e infastidiscono professori e studenti.

Se andate a teatro, sconsiglio il Wendy Williamson alle signore: c'è uno spirito maschile che le spinge giù per le scale. Invece all'Old Theatre c'è il classico fantasma intrappolato nello specchio, e gli specchi in questione sono quelli fra la toilette dei signori e quella delle signore: vi si vede passare una donna in abito da sera.

Alle 4 del mattino fa freddino ad Anchorage, ma fate lo stesso una passeggiata su Arctic Blvd e la parallela C St.: c'è un'evanescente signora vestita di bianco.
Non lontano c'è il Dimond Center: durante la costruzione non si tenne conto del ritrovamento di tombe risalenti probabilmente ai primi abitatori dell'Alaska, ed ora gli spiriti scelgono visitatori solitari in punti tranquilli per mostrarsi.

Divertitevi al Polo!

venerdì 2 settembre 2011

Come produrre uno Zombie

Telefonate al vostro bokor di fiducia, no?
Non broker! Bokor: colui o colei che serve i Lwa con entrambe le mani.
I Lwa sono gli esseri intermediari fra gli umani ed il creatore Bondye (il buon Dio, ad Haiti "bon Dieu") nella religione haitiana Vodoun: pregarli non è sufficiente, occorre servirli, e saperli servire con entrambe le mani vuol dire praticare tanto la magia bianca quanto la nera.
Un vero bokor sa dosare esattamente la tetradotossina da somministrare per cominciare a fare di un uomo uno zombie, ma soprattutto sa quando e quanta pasta di Datura Stramonium far inghiottire al soggetto.
In effetti il bokor deve fare molto di più. Innanzi tutto, grazie al fatto che, direttamente o indirettamente, sa i fatti di tutti, sceglie una persona manipolabile, dalla psiche fragile, perché dopo l'esumazione del "cadavere" dovrà mantenerla in uno stato psicotico.
Scelto il soggetto, lo si avvelenerà con la polvere contenente tetradotossina. Si tratta di una neurotossina estratta principalmente dal fegato, ma anche da altre parti, del pesce palla. In Italia è proibito da una decina d'anni, ma in Giappone si puo' mangiare il Fugu, cioè il pesce palla privato quasi del tutto della TTX, ritrovandosi in una lieve trance e con la lingua addormentata (badate di andare da un cuoco ufficialmente autorizzato o ci lasciate la pelle). Se la dose è esatta, la persona avvelenata dopo qualche ora di vertigini, paralisi, difficoltá respiratorie, sembrerà morta, e probabilmente resterà cosciente e lucida anche mentre la seppelliscono.
Ad Haiti fa un gran caldo, quindi i morti vengono subito seppelliti.

photo credit 
http://justmytruth.wordpress.com/2010/05/21/haiti-vows-to-burn-monsanto-poison-seeds/

Questo permette al bokor di "recuperare" il soggetto in tempo andando a disseppellirlo prima che soffochi.
A questo punto entra in gioco la pasta di zucchero di canna e patate dolci con Datura,  che induce lo stato psicotico, e Dieffenbachia, che danneggia la gola impedendo di parlare: adesso abbiamo uno zombie.
Il non-morto è in grado di svolgere semplici compiti e viene sfruttato nel lavoro dei campi insieme ai suoi simili, lontano da lavoratori vivi.
Si dice che lo zombie non deve mangiare sale, altrimenti ricorda chi è e che è morto, e fugge in cerca della propria tomba: certo che se uno pensa che la tetradotossina avvelena bloccando giusto il sodio ...
Il Codice Penale haitiano, Articolo 249, proibisce la produzione di zombie: la si considera tentato omicidio, e l'accusa diventa di omicidio se la vittima viene sepolta, viva o morta che sia. Al contrario, in altri tempi la zombificazione era usata dal popolo come punizione per gravi crimini.
Il caso di zombificazione più celebre in quanto certificato da due medici è quello di Clairvius Narcisse, dichiarato morto dai dottori il due Maggio 1962 e tornato nel 1980 al suo villaggio, dove raccontò l'orrore di essere cosciente durante la propria sepoltura.

Segreti del grimorio

Il grimorio, (oggi meglio noto come libro delle ombre. secondo il termine usato da Gardner, figura fondamentale della Wicca moderna), si deve saper leggere: gli "ingredienti" delle "ricette" non sempre sono quel che sembrano.
La magia è una tecnica, un modo di fare le cose usando l'analogia basso-alto/alto-basso. Si attribuisce al mitico Ermete Trismegisto il concetto di "quanto è in basso è come quanto è in alto, e quanto è in alto è come quanto in basso". E' la celebre frase della Tavola di Smeraldo: quod est inferius, est sicut quod est superius, et quod est superius, est sicut quod est inferiusIn altre parole: colpire i ritagli di capelli o di unghie di una persona è come colpire la persona.
E, come in ogni altra tecnica, anche la magia ha i suoi segreti.
Uno di questi è che non va versato tutto il sangue che molti credono.
Credevate davvero di dover trovare un (introvabile!) gatto completamente nero col cui sangue purificare l'altare? Sbagliato. Quando gli antichi Germani parlavano di sangue di gatto, si riferivano al Katzenblut, ovvero alla Verbena o Erba dei Druidi.
E se il grimorio parla di artigli di gatto? Di nuovo una pianta: corteccia di Uncaria Tomentosa, detta appunto popolarmente in tutta Europa "unghia di gatto". Del resto, considerato che buona parte della magia è dedicato alla guarigione dalle malattie, che senso avrebbe somministrare al paziente un artiglio animale quando, invece, l'Uncaria è antivirale, immunostimolante, antiallergica, cicatrizzante, antiinfiammatoria e antidolorifica?




Il grimorio puo' richiedere stomaco di rondine, ma gli uccelli non c'entrano: si parla di pietra di berillo, ovvero di smeraldi e altre varietà trasparenti e colorate di silicato di alluminio e berillio. I differenti colori sono importanti a seconda del rito da celebrare: il colore vibra e quindi influisce sulla realtà.
Il rospo sta, invece, per l'Amanita Muscaria: l'associazione è dovuta al fatto che i rospi si trattengono volentieri presso questa pianta, dove trovano cibo in abbondanza. Se si considera l'azione psicoattiva e allucinogena di questo fungo, detto "fungo del diavolo", si capisce che le streghe lo preferiscano di gran lunga a degli innocui rospi.
Non occorre neanche sacrificare agnelli: in realtà il grimorio ci sta indicando di usare Planta Tartarica Barometz, o Agnello Vegetale, in pratica la pianta lanuginosa e con radici simili a zampe oggi classificata come Cibotium Barometz, che avrebbe proprietà emollienti.
E gli inchiostri magici? Sono fondamentali per scrivere e fare avverare sortilegi e maledizioni. 
A cosa si ricorre per scrivere con Sangue di Colomba? Di sicuro non alle colombe. Occorrono invece sangue di drago e olii di Laurus, Cinnamomum Verum e Rosa.
E l'inchiostro detto Sangue di Pipistrello? Il solito sangue di drago, mescolato stavolta con olii di Commiphora Myrrha, Matricaria e Cinnamomun Verum.
Sì, ma ... il Sangue di Drago? Semplicissima resina rossa di Dracena Draco.
E' chiaro che con l'apparenza feroce e sanguinaria dei grimori si voleva impedire un accesso troppo facile alle tecniche magiche. Un classico esempio è il metodo di raccolta della preziosissima Mandragora.
E' tradizione plurimillenaria che il demone che vive nella Mandragora quando questa viene sradicata lancia un urlo così terrificante da uccidere chi sia nelle vicinanze, quindi il mago legherebbe alla pianta un cane affamato e si allontanerebbe in attesa che la povera bestia, per fuggire in cerca di cibo, tiri fino a sradicare la Mandragora restando ucciso dalla vibrazione ultraterrena. Tutto questo serviva a spaventare i dilettanti. Con un coltellino si sradica la Mandragora dal greto senza problemi.

giovedì 1 settembre 2011

La Morte a Venezia

Il viavai di fantasmi a Venezia è davvero notevole, questo si sa.
Ma a Venezia c'è anche una casa che sembra possedere una propria volontà ed essere in grado di affermarla: è la casa assassina di Rio delle Torreselle nel sestriere di Dorsoduro.
E' Ca' Dario.

Dalla morte di Giovanni Dario, che la fece costruire, questa casa sembra non voler più appartenere a qualcuno, sembra essere in grado di uccidere i suoi proprietari.
Al momento il palazzetto è nelle mani di una multinazionale, che tenta di venderlo senza molto successo, mentre un celebre ristorante californiano ne porta il nome senza problemi.
Giovanni Dario era Segretario del Senato della Repubblica di Venezia ed ordinò la costruzione del palazzo nell'ultimo ventennio del 1400. Prima vittima della casa fu il genero di Dario, Giacomo Barbaro, il quale, appena la moglie Marietta ereditò Ca' Dario, perse tutte le sue ricchezze e venne accoltellato a morte. Il figlio Vincenzo morì in un agguato rimasto impunito sull'isola di Creta. Marietta morì suicida. Apparentemente soddisfatto dell'orrendo risultato raggiunto, fino all'alba diciannovesimo secolo il palazzetto restò comunque proprietà dei Barbaro.
Ma poi l'importatore di gemme armeno Abdul convince Alessandro Barbaro a vendergli Ca' Dario e si ritrova in breve a morire in povertà.
A questo punto l'anima nera della casa non conosce più freno.
L'inglese Brown muore col partner, forse suicidi. Si suicida l'americano Briggs col suo compagno. Il Conte delle Lanze viene ucciso dal giovane amante croato, a sua volta assassinato a Londra.
Il manager dei The Who, Kit Lambert, muore cadendo dalle scale: si sospetta però il suicidio.
Il veneziano Ferrari perde le sue ricchezze e sua sorella muore accanto all'auto rovesciata in un incidente.
Anche Raul Gardini subisce grosse perdite finanziarie e si suicida.
Pare che il Guggenheim non abbia osato comprare Ca' Dario, limitandosi a collaborare con la famiglia Gardini per le esposizioni artistiche sul posto.
Perché Mario Del Monaco si salvò? Il grande tenore era in auto per andare a sottoscrivere l'acquisto di Ca' Dario quando ebbe uno spaventoso incidente. Ci rimise la carriera, ma non la vita. Si dice, infatti, che a bordo dell'ambulanza sia riuscito nonostante le sofferenze ad ordinare al segretario di strappare il contratto d'acquisto del palazzo assassino.
E adesso ... sotto a chi tocca ...

mercoledì 31 agosto 2011

L'albergo degli spettri a Hollywood

Sull'Hollywood Boulevard ad Hollywood sorge il Roosevelt Hotel, albergo dei divi dal 1927.
Prenotate la camera 928, nella quale è intrappolato, secondo il sensitivo Peter James, lo spirito di Montgomery Clift. James si decise a passare una notte nella 928 dopo le tante testimonianze del personale e degli ospiti su tocchi freddi e suoni di tromba (che Clift suonava da vivo), e si trovò prima bloccato nel letto, impossibilitato a muoversi, e poi per mezz'ora sotto lo sguardo fisso dello spettro di Clift seduto in un angolo.
Sempre Peter James (che a sua volta dopo la sua morte infesterebbe la nave Queen Mary) ebbe modo di incontrare e parlare piú volte con Caroline, fantasma di una bimba di cinque anni. Caroline, in jeans e con un giubotto rosa, sembra una vivente ed è già accaduto alle receptionists, che l'hanno trovata a giocare di mattina presto accanto alla fontana, di parlarle solo per vedersela sparire davanti. James sosteneva che il piccolo fantasma entrava al Roosvelt Hotel attraverso un cosiddetto tubular shaft (un condotto fra le realtà identificabile per la bassa temperatura) per cercare la mamma.
Non è raro vedere negli specchi il riflesso di ospiti dell'hotel da lungo tempo deceduti, fra i quali Marilyn Monroe, mentre il fantasma di Carole Lombard è stato visto diverse volte al dodicesimo piano, dove la diva alloggiava abitualmente.
Visitatissima dai sensitivi è la Blossom Room. Vi si trova una zona larga circa 75 centimetri che è di almeno dieci gradi più fredda del resto della sala: i sensitivi visualizzano un uomo in smoking in stato di ansietà, forse un attore nominato agli Oscar. L'altro spettro della Blossom Room è un pianista vestito di bianco che suona tranquillamente per dissolversi solo se ci si avvicina troppo al pianoforte.
Anche la piscina è infestata, ma solo quando i vivi non ci sono. Un episodio interessante si ebbe una volta a notte fonda, quando sugli schermi della sicurezza si vide una persona nuotare, per cui una delle guardie raggiunse la piscina, ma non trovando nessuno si girò verso la telecamera e agitò la mano: i colleghi videro chiaramente sullo schermo la mano muoversi attraverso la testa del nuotatore in piedi accanto alla guardia.
A tutto questo si aggiungono chiasso di bambini invisibili nei corridoi, telefonate alla reception da camere non occupate, conversazioni ad alta voce in stanze vuote, spintoni alle cameriere, ospiti bloccati fuori dalle loro stanze.
Insomma, è un albergo che mi sento di consigliare.