mercoledì 31 agosto 2011

L'albergo degli spettri a Hollywood

Sull'Hollywood Boulevard ad Hollywood sorge il Roosevelt Hotel, albergo dei divi dal 1927.
Prenotate la camera 928, nella quale è intrappolato, secondo il sensitivo Peter James, lo spirito di Montgomery Clift. James si decise a passare una notte nella 928 dopo le tante testimonianze del personale e degli ospiti su tocchi freddi e suoni di tromba (che Clift suonava da vivo), e si trovò prima bloccato nel letto, impossibilitato a muoversi, e poi per mezz'ora sotto lo sguardo fisso dello spettro di Clift seduto in un angolo.
Sempre Peter James (che a sua volta dopo la sua morte infesterebbe la nave Queen Mary) ebbe modo di incontrare e parlare piú volte con Caroline, fantasma di una bimba di cinque anni. Caroline, in jeans e con un giubotto rosa, sembra una vivente ed è già accaduto alle receptionists, che l'hanno trovata a giocare di mattina presto accanto alla fontana, di parlarle solo per vedersela sparire davanti. James sosteneva che il piccolo fantasma entrava al Roosvelt Hotel attraverso un cosiddetto tubular shaft (un condotto fra le realtà identificabile per la bassa temperatura) per cercare la mamma.
Non è raro vedere negli specchi il riflesso di ospiti dell'hotel da lungo tempo deceduti, fra i quali Marilyn Monroe, mentre il fantasma di Carole Lombard è stato visto diverse volte al dodicesimo piano, dove la diva alloggiava abitualmente.
Visitatissima dai sensitivi è la Blossom Room. Vi si trova una zona larga circa 75 centimetri che è di almeno dieci gradi più fredda del resto della sala: i sensitivi visualizzano un uomo in smoking in stato di ansietà, forse un attore nominato agli Oscar. L'altro spettro della Blossom Room è un pianista vestito di bianco che suona tranquillamente per dissolversi solo se ci si avvicina troppo al pianoforte.
Anche la piscina è infestata, ma solo quando i vivi non ci sono. Un episodio interessante si ebbe una volta a notte fonda, quando sugli schermi della sicurezza si vide una persona nuotare, per cui una delle guardie raggiunse la piscina, ma non trovando nessuno si girò verso la telecamera e agitò la mano: i colleghi videro chiaramente sullo schermo la mano muoversi attraverso la testa del nuotatore in piedi accanto alla guardia.
A tutto questo si aggiungono chiasso di bambini invisibili nei corridoi, telefonate alla reception da camere non occupate, conversazioni ad alta voce in stanze vuote, spintoni alle cameriere, ospiti bloccati fuori dalle loro stanze.
Insomma, è un albergo che mi sento di consigliare.